La Thek@ Favaro  è un progetto realizzato dal Museo Galileo in collaborazione con

Domus Galilaeana di Pisa
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Centro per la storia dell’Università di Padova
Casa editrice Giunti - Archivio

Ideazione e architettura della teca
Paolo Galluzzi

Coordinamento generale
Alessandra Lenzi

Responsabilità scientifica, ricerche e testi
Sara Bonechi

Ordinamento fondi Favaro e Del Lungo della Domus Galilaeana
Sara Bonechi, Elisa Di Renzo

Digitalizzazione fondi Favaro e Del Lungo della Domus Galilaeana e catalogazione carteggio Favaro
Flavia Livolsi, Francesco Marchetti, Francesco Pancari (cooperativa Formacultura)

Catalogazione materiali manoscritti diversi
Alessandra Lenzi (coordinamento), Elena Della Valle, Elisa Di Renzo

Catalogazione e digitalizzazione manoscritti Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Carlo Urbani

Bibliografia e catalogazione delle opere a stampa
Alessandra Lenzi (coordinamento), Elisa Di Renzo, Ilaria Poggi

Sito web
Iolanda Rolfo (coordinamento), Fabrizio Butini (gestione database), Leonardo Curioni (interfaccia di consultazione), Roberta Massaini (grafica)

Biblioteca digitale
Stefano Casati (coordinamento), Susanna Cimmino, Francesca Fares, Silvia Paoli, Adele Pocci

Fotografie
Fondazione Alinari per la fotografia
Fototeca storica nazionale Ando Gilardi
Sabina Bernacchini
Federico Milanesi
Donato Pineider
Carlotta Stevani
Stefania Vasapollo

Si ringrazia prima di tutto
Massimo Asaro, commissario prefettizio della Fondazione Domus Galilaeana, per aver acconsentito alla digitalizzazione dei fondi Favaro e Del Lungo.

Siamo riconoscenti
alla cooperativa Formacultura per l’aiuto prestato ben al di là del lavoro richiesto.

Grazie alle persone e alle istituzioni che si sono adoperate per metterci a disposizione i materiali di loro proprietà:
Accademia della Crusca (Claudio Marazzini, Delia Ragionieri, Paolo Belardinelli)
Accademia Galileiana di scienze, lettere ed arti, Padova (Beatrice Brunetti)
Accademia valdarnese del Poggio (Elena Facchino)
Archivio della Casa editrice Giunti (Aldo Cecconi)
Archivio privato Caverni, Prato (Alessandro Baldi, Paola Caverni)
Archivio privato Da Passano (Paolo Ferrari Da Passano)
Archivio storico della Città di Torino (Danilo Giacomelli, Giuseppe Toma)
Archivio Storico della Presidenza della Repubblica (Marina Giannetto, Giuseppe Antonino Borrello, Danilo Cotza)
Biblioteca Marucelliana di Firenze (Luca Bellingeri, Luca Faldi, Giovanna Lambroni, Paolo Turcis, Erica Vecchio)
Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze (David Speranzi)
Biblioteca Univesitaria di Pisa (Lucia Baroni, Daniele Cianchi)
Centro per la storia dell’Università di Padova (Maria Grazia Bevilacqua)
Fondazione Primo Conti (Chiara Berni, Gloria Manghetti)
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Andrea Rinaldo, Carlo Urbani)
Liceo Classico Tito Livio, Padova (Mariarosa Davi, Maria Luisa Gambato, Luca Piccolo)
Museo della grafica, Pisa (Alessandro Tosi, Alice Tavoni)
Pro-loco Pollutri (Vittorio Aruffo)
Sistema Museale Urbano Lecchese (Barbara Cattaneo)
Soprintendenza archivistica per la Liguria (Francesca Imperiale, Francesca Mambrini)
Università Gregoriana (Martin M. Morales, Irene Pedretti)
Università degli Studi di Padova - Biblioteca di Ingegneria (Luisa Giacomini)
Università degli Studi di Padova - Cerimoniale (Roberta Pescia)
Università degli Studi di Padova - Riprese foto e video (Davide Magnani)

e a tutti coloro che amichevolmente si sono impegnati per facilitarci il lavoro:
Sara Angelini, Patrizia Lugli (Comune di Venezia, Ufficio Anagrafe)
Francesca Bandiera, Anna Maria De Pietro (Comune di Padova, Ufficio Anagrafe)
Lorenzo Battistini
Andrea Bernardoni
Sondra Brusegan (Comune di Fiesso d’Artico, Ufficio Anagrafe)
Elisabetta Cantele
Giuseppe Cantele
Elena Ceccarini (Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana)
Claudio Pogliano

Un ringraziamento particolare
merita la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, Claudia Borgia soprattutto, che ci ha seguito e consigliato nella fase di ordinamento del fondo.

Un ricordo affettuoso e commosso
va a Sabina Magrini, cui saremo sempre grati per averci spianato la strada all’avvio di questo lavoro.