1874-1912

Nacque nel 1874 a Finale Emilia, provincia di Modena, terzo di dodici fratelli. Frequentato a Modena il liceo classico, si iscrisse all’Istituto di studi superiori di Firenze, dietro consiglio del suo insegnante Severino Ferrari, poeta e filologo allievo di Giosuè Carducci e amico di Giovanni Pascoli, lui stesso antico frequentatore di quelle aule. Nel 1897 il Solmi, dopo aver seguito un indirizzo filologico-paleografico e filosofico, si laureò con Guido Mazzoni preparando una tesi su Leonardo da Vinci. A Firenze aveva avuto come compagni di studio Cesare Battisti e Gaetano Salvemini, come insegnanti i maestri della scuola filologica fiorentina e personalità come Felice Tocco e Pasquale Villari: ampie tracce di quel mondo resteranno nel suo lavoro futuro. Nel 1898 studiò letteratura a Bologna con Carducci. Dopo un periodo di insegnamento superiore ebbe la libera docenza di storia della filosofia all’Università di Torino, dove fu poi professore incaricato. In seguito fu chiamato all’Università di Pavia come professore straordinario.

La sua intensa attività di studioso e di divulgatore fu incentrata prevalentemente su Leonardo da Vinci, sui suoi manoscritti e su un lavoro di prima mano sulle fonti che ricostruisse biografia e opere. Antonio Banfi, che del Solmi fu allievo, arrivò a dire che «gli studi leonardeschi, in senso storico e critico» erano iniziati proprio con lui, mentre Sigmund Freud, che si basò sulla sua biografia leonardiana per scrivere il Ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci, lo segnalò come l’unico capace di indagare la figura di Leonardo senza escludere gli aspetti psicologici. Indubbiamente, la ricerca delle fonti che avevano condotto Leonardo alla sua rielaborazione originale, così come il lavoro sugli inediti, fecero del Solmi un esempio negli studi leonardiani, indipendentemente dai risultati non sempre considerati coerenti al metodo. Ma non è di minor peso il contributo agli studi giobertiani che impegnò l’ultima parte della sua vita, con la pubblicazione degli inediti di Vincenzo Gioberti conservati alla Biblioteca Nazionale di Torino. Sulla carta Edmondo Solmi poteva apparire un collaboratore ideale per l’edizione nazionale galileiana e si dichiarò ben felice di partecipare al progetto, quando Piero Barbèra fece da tramite con Antonio Favaro, da tempo alla ricerca di un aiuto nella compilazione del XX volume di indici

Tuttavia le cose non andarono come ci si sarebbe aspettati. Nonostante il Solmi si fosse dedicato al compito affidatogli già a partire dal 1901, il Favaro non fu affatto contento del risultato e intervenne pesantemente sulla stesura definitiva, dando luogo a un susseguirsi di reciproche recriminazioni che terminarono solo con la stampa del volume. Gli indici pubblicati non assomigliavano a quanto consegnato dal Solmi, che a riconoscimento dei sette anni di lavoro fu gratificato comunque di una menzione nell’Avvertimento: «ci siamo giovati anche dell’aiuto del prof. Edmondo Solmi, il quale, per l’indole degli studî che han reso chiaro il suo nome, ci parve meglio atto a coadiuvarci nel tentar di superare le gravissime difficoltà delle quali si presentava irta la faticosa intrapresa». Edmondo Solmi morì prematuramente di tifo nel 1912 presso Spilamberto in provincia di Modena, nella casa delle vacanze.

Edmondo Solmi, 1874-1912