1824-1900

Nato a Firenze, all’età di sette anni lasciò la città per il Casentino, dove la famiglia si era trasferita e dove intraprese gli studi classici e sperimentò le passioni del primo risorgimento. Tornato a Firenze per studiare all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Giuseppe Bezzuoli (autore fra l’altro di uno dei più celebri affreschi della Tribuna di Galileo presso la Specola di Firenze), entrò in contatto con gli ambienti liberali. Partito volontario nel 1848, combatté a Montanara, ma la disgregazione dell’esercito toscano lo riportò a Firenze, dopo una breve militanza nelle fila lombarde. All’attività artistica affiancò quella di studioso e l’incontro col principe Baldassarre Boncompagni, favorito dal fratello Evandro, fu il trampolino di lancio verso la ricerca e la familiarità con le maggiori biblioteche d’Europa. Al lavoro di studio affiancò la militanza come ufficiale della Guardia nazionale e un’intensa attività sociale, contribuendo alla fondazione delle scuole del popolo, nelle quali prestò gratuitamente la propria opera d’insegnamento. Impiegato nell’Ufficio d’Arte del comune di Firenze, nel 1884 passò all’Accademia della Crusca come aggiunto, e nel 1887 alla Biblioteca Nazionale di Firenze come coadiutore all’edizione nazionale di Galileo di Isidoro Del Lungo e Antonio Favaro, cui si affiancò anche per la compilazione della Bibliografia galileiana. Nel 1891 entrò alla Biblioteca Nazionale come straordinario per l’ordinamento e la schedatura dei carteggi, destinati a un progettato Archivio della letteratura italiana, e a questi, deluso anche dalla politica dedicò completamente i suoi ultimi anni. Amico di Raffaello Caverni, cui per un certo periodo lo legò anche una velata ostilità verso Antonio Favaro, frutto di reciproche incomprensioni, nella sua quotidiana frequentazione della Biblioteca Nazionale gli fu spesso di supporto nel reperimento e nella trascrizioni dei documenti. Morì a Firenze nel 1900, colto da attacco cardiaco mentre camminava per strada.

Alarico Carli (1824-1900)