Augusto Alfani nacque a Firenze nel 1844. Dopo i primi anni presso le Scuole Pie di Firenze, studiò matematica e fisica all’Istituto tecnico, ma all’Istituto fiorentino di studi superiori si laureò in filosofia con Augusto Conti, col quale mantenne rapporti strettissimi e ne divenne dopo la morte il biografo. Fu allievo anche di Luigi Ferri, Raffaello Lambruschini, Pasquale Villari, Ruggero Bonghi, Giambattista Giuliani e Gregorio Ugdulena. Iniziò presto a collaborare con scritti pedagogici sull’uso della lingua a riviste del settore, come «Letture di famiglia» e «La gioventù», guadagnandosi gli elogi di Niccolò Tommaseo. Nel 1872 divenne socio dell’Accademia Colombaria e fondò «La scuola», rivista d’ispirazione cattolica che oltre a generali intenti educativi, si rivolgeva particolarmente alle scuole fiorentine. La rivista, percepita come megafono di una tradizione cattolico-liberale troppo conservatrice, divenne bersaglio dei sostenitori dell’evoluzionista Alessandro Herzen che, osteggiando ogni metafisica, avevano dato vita al «Nuovo Galileo», e chiuse i battenti due anni dopo la fondazione, quando l’Alfani successe a Giacomo Barzellotti come docente di filosofia al liceo Dante. Continuò comunque a scrivere, e, accanto a testi educativi rivolti ai giovani e ai ceti popolari, un suo volume sul Carattere degli Italiani, a suo avviso non ancora formato per i venti materialistici che spiravano dal nord Europa, vinse il premio intitolato a Carlo Ravizza. In compagnia dei maggiori intellettuali dell’area cattolico-liberale, collaborò a lungo anche con la «Rassegna nazionale» di Manfredo da Passano, e il suo lavoro, combattendo anticlericalismo da un lato e fondamentalismo cattolico dall’altro, mirava a una conciliazione fra Chiesa e nuova Italia, in linea col programma politico dei cosiddetti “Conservatori nazionali”, nelle cui fila militò a lungo, anche come consigliere e poi assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Firenze. Nel 1885, lasciato l’insegnamento, divenne accademico compilatore del Vocabolario della Crusca, non rinunciando a pubblicare un proprio Dizionario della lingua italiana ad uso delle scuole. Morì a Firenze nel 1923. Durante la breve vita della sua rivista «La scuola» ospitò vari scritti di Raffaello Caverni, che inaugurava così la pubblicazione dei propri lavori.