1842-1912

Cugino di Ferdinando Martini, nacque a Firenze nel 1842 e iniziò i suoi studi presso i padri scolopi di San Giovannino, sotto la guida di Enrico Marchiò, Eugenio Barsanti, Giovanni Antonelli e Filippo Cecchi. Pur non seguendo un corso di studi regolare, e frequentando come autodidatta i laboratori di fisica e chimica di Emilio Bechi e Tommaso Del Beccaro, riuscì ad essere ammesso fra gli studenti di fisica presso l’Istituto di studi superiori di Firenze, sotto la guida di Pietro Blaserna e poi di Luigi Magrini, che lo volle come assistente. Spinto da Carlo Matteucci a lasciare Firenze, accettò il ruolo di reggente di Fisica al Liceo di Palermo, dove lavorò nuovamente col Blaserna e con Stanislao Cannizzaro. Sentendosi troppo lontano dalla propria città, accettò la nomina a titolare presso il Liceo Marco Foscarini di Venezia, che avrebbe eletto a sua seconda patria, passando all’insegnamento propedeutico di matematica e di aritmetica commerciale e finanziaria alla Scuola Superiore di Commercio, dove sarebbe rimasto per oltre quarant’anni. Si occupò di acustica, di fisica molecolare, e anche di storia del metodo sperimentale, interesse che condivise con Raffaello Caverni, del quale fu amico fino dai tempi della scuola. Fu spesso tramite fra il Caverni e l’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, del quale era membro, in particolare per dirimere i contrasti che nacquero in occasione della stampa della Storia del metodo sperimentale in Italia. Morì a Venezia nel 1912.

Tito Martini (1842-1912)