Filippo Orlando era nato nel 1850 ad Adernò (oggi Adrano), in provincia di Catania, e si era trasferito a Firenze come dipendente del Ministero delle Poste. Oltre alle «Letture di famiglia» diresse il «Giornale di erudizione», e con Giuseppe Baccini ed Enrico Montazio curò la collana di curiosità erudite che si chiamò prima “Bibliotechina grassoccia” e in seguito “Bibliotechina rarissima”. Per i Fratelli Bocca editori raccolse ed annotò cinque volumi di Carteggi italiani inediti o rari, antichi e moderni, oltre a pubblicare i versi di Giuseppe Regaldi e tradurre i Racconti straordinari di Edgar Allan Poe. Amico di Raffaello Caverni, si adoperò senza successo affinché la stampa della Storia del metodo sperimentale in Italia fosse completata, e affinché l’archivio fosse acquisito dalla Biblioteca Nazionale di Firenze. Fra il 1895 e il 1898, quando il Caverni era ancora in vita, ne aveva pubblicato sul «Giornale di erudizione» il primo profilo biografico, nella rubrica Valentuomini dimenticati dai dizionari e dalle enciclopedie. Morì a Firenze nel 1913.