1813-1887

Nacque a Cartigliano (VI) nel 1813. Entrato precocemente in seminario, prese i voti nel 1835. Professore di umanità, geografia e storia nel ginnasio di Bassano del Grappa, oratore ricercato e poeta d’imitazione grazie all’influenza di Zaccaria Bricito e Giuseppe Barbieri, fu membro dell’Ateneo Veneto e dell’Accademia dei Concordi di Rovigo. Con la fondazione dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti animò la cultura bassanese, curando anche una raccolta di studi sulla città e i suoi cittadini più illustri. Patriota fervente (aveva visto chiudere il suo Gabinetto di lettura per attività antiaustriaca), nel 1848 spinse i cittadini di Bassano a prendere le armi, condannandosi alla latitanza prima e poi all’allontanamento, seppur per pochi mesi, dalla professione di docente. Le sanzioni subite non avevano spento i suoi ardori patriottici e nei suoi scritti continuava a trapelare l’idea di una cultura scientifico-umanistica come linfa di una nazione, unificata anche da una lingua fatta grande dalla potenza letteraria delle glorie nazionali, con in testa Dante. Tutto questo non sfuggì alle autorità e gli costò due anni di interdizione dall’attività predicatoria. Divenuto italiano anche il Veneto, il Ferrazzi, raggiunta ormai l’età del riposo come insegnante, si dedicò intensamente all’Ateneo di scienze, lettere ed arti facendone un centro di studio e di divulgazione culturale negli strati bassi della società. Una breve esperienza politica lo vide consigliere comunale e sindaco di Cartigliano, ma trovò più congeniale al suo carattere la carica di ispettore scolastico, cui attese con passione per molti anni fra maestri e scolari dei dintorni di Bassano, credendo fermamente nell’istruzione popolare come unico antidoto all’assoggettamento politico. Pur non avendo mai lasciato la provincia, strinse legami con alcuni fra i maggiori intellettuali del suo tempo, intrattenendo nutriti rapporti epistolari. Si occupò di storia e cultura locale, svolse attività pubblicistica, pubblicò testi scolastici, senza negarsi qualche esperienza poetica. Diversi i suoi lavori bibliografici sui maggiori poeti italiani (Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso). Ma soprattutto furono i cinque volumi del Manuale dantesco a dar ragione di un lavoro di raccolta di notizie e materiali disparati durato decenni. E sugli studi danteschi verte prevalentemente il breve carteggio con Raffaello Caverni, incoraggiato dal Ferrazzi alla pubblicazione dei Problemi di astronomia dantesca e del dizionarietto Voci e modi nella Divina Commedia dell’uso popolare toscano. Il Ferrazzi morì a Bassano del Grappa nel 1887, lasciando in legato alla città la propria biblioteca.

Giuseppe Jacopo Ferrazzi (1813-1887)